“The Place of Soul and Wind” di Barbara Crimella, 2022

Una scultura in ferro e porfido  “esplosa” su tre colli lungo il cammino di Carlo Magno, contestualizzato all’interno del progetto LoCar, arte in cammino. Omaggio al vento “Ora del Lach” che proviene dal Lago d’Iseo e che attraversa tutta la valle: SOGLIA sul colle di San Michele a Berzo Inferiore (BS), ORA ai piedi del colle  e SACRO sul colle di San Defendente a Bienno (BS).
Un progetto di riqualificazione ambientale che vuole sottolineare l’unione dei popoli e delle religioni  attraverso le croci come metafora di salvezza,  come il vento stesso che attraversa mondi sfiorando persone senza distinzioni e portando con sé suoni e profumi da luoghi a noi lontani.

Soglia
presso San Michele (Berzo inf.)
porfido e ferro 2022
La Soglia è un segno che nasce dal sottosuolo, dalla storia che esso ne conserva ed emerge disegnando nello spazio due territori distinguendoli, delimita gli spazi, ma ne segnala anche un’apertura. E’ un varco che invita al passaggio, capace di generare una tensione verso  una possibile salvezza. Una nuova chiave di lettura dello spazio che idealmente si collega agli altri due siti. La Soglia diventa il punto di partenza dell’installazione. Il taglio e la combinazione del porfido con il ferro nascono dall’ispirazione della testa del maglio delle fucine della tradizione.

Ora
ai piedi di San Michele (Berzo inf.)
ferro, 2022
Una parete in ferro leggermente inclinata per sottolineare la direzione del vento  e per evidenziarne la leggerezza di fronte alla forza della natura, è forata da quasi 200
differenti croci e segni cruciformi a.C.,  sia per legare culture e religioni, ma anche territori e periodi storici.   Ora, che significa anche preghiera, diventa metafora di un confessionale attraverso cui parlare al vento per ascoltare buoni consigli  o chiedere di portarne via i cattivi pensieri. 

Sacro
presso San Defendente (Bienno),
ferro 2022
anche quest’ultima scultura è idealmente legata alle precedenti.
La forma di un altare quasi per esaltare la sacralità del sito, dove ancora oggi il rudere di San Defendente ne è testimone, integrata da un’interpretazione contemporanea delle statue stele.
Posta in direzione delle precedenti sculture vuole essere contemporaneamente punto di vista per osservare la meraviglia del paesaggio e allo stesso tempo focalizzare l’attenzione su di un bene da conservare.

Luogo

Quasi 200 differenti croci e segni cruciformi a.C.